13.4.09

La faccia come il culo



L'altra sera, più per mancanza di alternative che per reale interesse, ho visto la puntata di Annozero sul terremoto che ha colpito qualche giorno fa parte dell'Abruzzo. Ormai si sprecano programmi a riguardo (anche se ovviamente nessuno fa gli ascolti del TG1, eh!), e onestamente non posso dire di averne seguiti a iosa, ma diciamo in quantità sufficiente da cominciare a sentir ripetere più o meno sempre le stesse cose. Do per scontato, quindi, che anche voi vi troviate più o meno nella mia stessa situazione. Non vi voglio parlare dunque di quanto trattato durante la puntata, piuttosto del finale.
Nel finale infatti, come di consueto, Vauro presenta la sua carrellata di vignette satiriche inerenti al tema trattato. Arduo lavoro, chiaramente, in una puntata in cui si parla di morti, senzatetto e città distrutte. Quando si trattano argomenti del genere difficilmente si può far ridere a crepapelle chi ascolta, si cerca piuttosto di constatare in modo ironico le ipocrisie che hanno attorniato l'evento. È satira triste, in parole povere. Questo non significa in alcun modo che l'obiettivo di tale satira possa anche lontanamente essere quello di offendere o sfottere le vittime del terremoto... voglio dire, questo lo capirebbe anche Emilio Fede!
Purtroppo in studio c'è di peggio: Mario Giordano.
Ricordo Mario Giordano soprattutto per la sua mirabolante performance di addio alla conduzione di Studio Aperto. Un uomo che per 7 anni ha diretto Studio Aperto sformandolo fino a farlo diventare quello che è, e che tutti sappiamo essere: un ottimo esempio di come NON si dovrebbe fare un telegiornale.
Purtroppo il format negli anni ha avuto successo (e qui la colpa non è di Giordano, ovviamente, ma del livello di deficenza dell'italiano medio, al quale non presumo di essere superiore, però perlomeno io non guardo Studio Aperto, ecco!). E quando un format ha successo viene adottato in massa, e così ormai più o meno ogni telegiornale delle reti in chiaro ricorda (in un modo o nell'altro) Studio Aperto. Ecco quindi come Mario Giordano sia riuscito a rovinare, seppur indirettamente, praticamente tutta l'informazione televisiva italiana.
Ovviamente dopo tale impresa Berlusconi non ha potuto esimersi dall'eleggerlo direttore del suo giornale (Il Giornale, per l'appunto), cosa che fa da ormai un paio d'anni riuscendo a rovinare così anche l'informazione su carta stampata. Complimentoni.

Comunque, dicevo, purtroppo in studio ad Annozero c'è Mario Giordano. Dopo aver svangato per tutta la trasmissione con osservazioni utili più o meno quanto un chirurgo col parkinson, Giordano decide di commentare il momento delle vignette di Vauro con le espressioni facciali e il labiale (non avendo il microfono acceso, grazie a Suppaman!). E così, non appena viene inquadrato, si piazza in muso un'espressione che è un misto tra meravigliata, indignata, schifata e sdegnata e ostenta un labiale che recita "mamma mia, mamma mia".

Ora, Giordano. Ci fosse stato al posto tuo una vittima del terremoto avrei anche potuto accettare. Non avrei condiviso, perchè credo che quanto scritto da Vauro fosse tutto forchè offensivo per le vittime (cosa che tu invece volevi lasciare ad intendere con le tue faccine da mimo di periferia). Non avrei condiviso, ma avrei potuto capire, perdonare, lasciar correre. A te NO! A chi ha condotto e diretto per anni un telegiornale (ahhh... cazzo che fitta al cuore!)... A chi ha condotto per anni un programma di gossip mascherato da telegiornale, NO! Non a chi trasmetteva servizi che si svolgevano più o meno in questo modo:

[inviata]: (rivolgendosi ad una signora del campo di accoglienza post-terremoto) Perchè piange signora?
[terremotata]: (piangendo) ... perchè piango? Ho perso tutto! Casa, affetti, persone care... ho perso tutto!
[inviata]: È caduta proprio tutta la casa, ah, signora?!
[terremotata]: Sì...
[inviata]: E chissà per quanti giorni i suoi parenti sono rimasti agonizzanti sotto le macerie prima di morire...
[terremotata]: ...
[inviata]: Signora, lei aveva anche un cane vero?
[terremotata]: Sì... Si chiamava Poldo...
[inviata]: Si chiamava... perchè ora se ne è andato, vero signora?
[terremotata]: Sì...
[inviata]: È stato anche lui seppellito dalle macerie, giusto?
[terremotata]: ...
[inviata]: (rivolgendosi nuovamente alla telecamera) Il terremoto non risparmia nessuno, neppure esseri indifesi come i cani. Che colpa ha un cane?! Nessuna. Qui Genoveffa, linea allo studio.
[conduttrice in studio]: Grazie mille Genove' per la testimonianza struggente che ci farà alzare lo share di almeno un paio di punti e dì alla signora che nella edizione delle 18 cerchi di sembrare un po' più sconvolta, e magari concentriamoci un po' di più sulla personalità del cane...
[tecnico]: ... sei in onda...
[conduttrice in studio]: ... hhhm... hhhhhhm... Scusate, abbiamo avuto un problema tecnico. Potrebbe essere dovuto alla visita degli alieni che ha accompagnato il terremoto? Vediamo assieme il servizio di Duillio sull'avvistamento di un ufo nei pressi dell'epicentro proprio 10 minuti prima del terremoto. A te la linea Duillio.

Ecco. Giordano: infilati le faccette e i "mamma mia" dove meglio credi, ma non farti più vedere, per favore!

29.3.09

Sono un Macaco


Rieccomi dopo uno dei miei soliti periodi di assoluta inattività sul blog... e non torno per parlarvi dei preservativi di PapaRatzy (poverino, bisogna capirlo, sti africani che trombano in tutti gli angoli della savana gli avranno fatto un'invidia...) o delle uscite sempre più infelici di chi fa finta di governarci... torno invece per annunciarvi l'inizio di quella che spero sarà una fruttuosa collaborazione con IlMacaco.
IlMacaco è un blog giovane, ha visto la luce nel febbraio di quest'anno, ma conta già una discreta cerchia di afecionados, in sensibile crescita. Il Macaco tratta del mondo Apple e affini, ma lo fa in un modo nuovo, ironico, che sento mio. Per questo ho chiesto di collaborare, e sono felice di annunciarvi che da oggi potrete leggere i miei vaneggiamenti anche sulle pagine de Il Macaco.

Per inaugurare il tutto, ecco il post di presentazione e il mio primo post (il portatore sano di iPhone), dedicato al tanto discusso iPhone.
Buona lettura e, mi raccomando: vi aspetto tutti su Il Macaco!!!

PS: Questo ovviamente non significa che blogolly andrà a morire, eh! Anche perchè mica posso parlare di sesso, politica e religione su un sito dedicato al mondo Apple! XD

8.1.09

Facebook, odi et amo


Facebook è nato ormai circa 5 anni fa, ma noi italiani ovviamente, con comodo come sempre, ce ne siamo accorti più o meno... ora. Certo, inizialmente si trattava di qualcosa di veramente di nicchia, però ricordo che già alla fine del 2006 (quando ero in Scozia, tanto per capirci) il fenomeno tra gli americani era già esploso da un po', e sembrava cominciare a prendere piede anche tra inglesi, indiani e compagnia bella. Noi in Italia si aveva ancora il buon costume di scriverci essemmessss e passarci le foto delle feste in cd masterizzati. Retrogradi...
Ora qualcosa si è svegliato... non so, vorrei cercare di capire da cosa sia nata questa improvvisa smania per Facebook... voglio dire, mi piacerebbe avere una lista degli iscritti italiani in ordine cronologico per capire chi cazzo l'ha importato in Italia (e magari punirlo adeguatamente). Scommetto che si scoprirebbe che è tutta gente che, per qualche motivo, si è fatta amici all'estero, e per non perdere il contatto ha finito col cadere nel vortice Facebook.
Credo, nel mio piccolo, di dovermi quindi annoverare tra quelli che meriterebbero la flagellazione, visto che (causa le mie relazioni con erasmus di altre nazioni) Facebook è stato inizialmente per me un ottimo strumento per mantenere i contatti con gente che vive oltreconfine. E porto a mia discolpa come Facebook, per me, continui ad essere molto importante per continuare a sentire i miei compagni di ventura scozzese e, stando tra Torino e Milano per buona parte del tempo, anche per non perdere di vista gli amici di una volta, quelli che continuano ad aggirarsi per quel di Tezze (con alta concentrazione di presenza in zona Driim).
Ciò però purtroppo, per quanto mi serva da attenuante utile per alleviare la mia sofferenza nell'aver contribuito all'espansione del fenomeno Facebook in Italia, non basta a discolparmi del tutto, soprattutto visto i disastrosi risultati.

Se ad alcuni, quindi, Facebook può servire a tenere i contatti con persone che altrimenti probabilmente non sentirebbero mai, per molti altri non è così! Anzi, Facebook spesso viene usato soprattutto per parlare con quello che vedrai 5 minuti dopo al bar... eccazzo, esci 5 minuti prima, no?!?!?
Per un motivo o per l'altro, resta il fatto che ormai Facebook è sulla punta della lingua di tutti, oltre che dell'indice della mano con cui usano il mouse. Ormai lo si sente pronunciare anche da Emilio Fede (che però deve ancora capire cosa sia, e in fondo ha un mezzo dubbio che si tratti di uno strumento sovversivo comunista, e per questo ne tratta con discrezione come uno di noi farebbe con un cucciolo di squalo), nonchè da Maria De Filippi... insomma, tutti i "guru" della nostra TV ne parlano, e quando ne parlano LORO in TV significa 2 cose:

Prima cosa.
È assolutamente cool e di moda! L'italiano medio deve ora quindi, nell'ordine:
  1. Smettere di sfottere con aggettivi quali "sfigà" l'amico smanettone informatico che vive la sua vita virtuale su Facebook, perdendosi la vera essenza della vita (che ovviamente si trova sotto il cubo di una discoteca).
  2. Iscriversi su Facebook, magari facendo uso di nascosto di una di quelle riviste o manuali intitolate "Tutti i segreti di Facebook" (manco Facebook fosse un programma di grafica CAD, per il quale serve un corso di 5 settimane solo per disegnare un tavolino); manuali dai quali, in primis, scoprirà che purtroppo per avere Facebook serve Internet, il che lo indurrà a comprarsi il manuale "Tutti i segreti di Internet", da cui a sua volta scoprirà che per avere internet serve un computer e così via (intanto fa girare l'economia, per la felicità del Berlusca).
  3. Trovare alcune foto tamarre e pubblicarle. In particolare per un uomo, le foto devono possibilmente vederlo ritratto in compagnia di donne vogliose e incapaci di intendere e di volere. Per le donne le foto invece dovranno ritrarle mentre sembrano pensare intensamente al significato del mito della caverna di Platone, però in mutandine e reggiseno.
  4. Iniziare a sfottere con aggettivi quali "sfigà" l'amico del bar che ancora non ha una vita virtuale su Facebook.
Seconda cosa.
È un fenomeno di massa. E in quanto tale lo smanettone informatico deve invece nell'ordine:
  1. Cominciare, cortesemente, a reagire agli ultimi insulti di chi ancora non ha sentito parlare di Facebook in televisione, ribattendo con un "Guarda che l'ha fatto anche XXX!", ove XXX è nella fattispecie il figo della compa.
  2. Dare assistenza a tutti i nuovi amici virtuali, costituiti al 99% da quelli che lo sfottevano fino al giorno prima, affinchè possano crearsi un profilo con musichette, video pubblicati e quant'altro possa rendere un profilo realmente fastidioso (almeno un 8 in una scala della fastidiosità che va da 1 a 10, dove a 10 c'è la voce della Iervolino).
  3. Ignorare gli inviti alle attività più disparate, tra cui "Anch'io voglio diventare un fischiatore professionista" e "Chi non si iscrive non scoperà per tutto il 2009!!!!!!!1111" (a cui lo smanettone non si iscrive anche per onestà intellettuale). Questi inviti giungono con una media di almeno 10 al giorno, e solitamente si moltiplicano a catena di Sant'Antonio.
  4. Cancellare la sua iscrizione, anche se a malincuore, quanto prima.
Che è poi quello che io stesso credo sarò costretto a fare a breve...

Personalmente, pur non avendo studiato psicologia e non pretendendo quindi di conoscere così a fondo le dinamiche sociali alla base dell'evolversi di questi fenomeni, voglio provare ad immaginare cosa succederà di qui a poco. Innanzitutto credo che, adesso come adesso, l'Italia sia molto vicina al picco di Facebook... credo che ormai buona parte dei pesci abbia abboccato, e lo testimonia il fatto che ti aggiungono su Facebook persone che avevi dato per morte o che hai visto una volta di sfuggita in stazione mentre facevano la coda in biglietteria dietro di te ascoltando l'iPod.
Per spiegare meglio, da bravo ingegnere, ho fatto un bel grafico della mia previsione nell'evoluzione di Facebook. Eccolo.


Potete vedere come intorno al 2009-2010 si avrà il picco di utenze Facebook. In particolare il 2010 coinciderà con l'invio di richieste di amicizia anche da parte dei cani dei vicini (ai quali i padroni avranno creato l'utenza per poterli avere come amici anche nella vita virtuale). A fine 2010 però cominceranno a nascere i primi dissapori, segnati dalla creazione di gruppi dissidenti come "W la gnocca in carne ed ossa, basta gnocca virtuale" o "Ma come cazzo ci siamo ridotti?! Alzate quelle cazzo di maniiiiii (da mouse e tastiera)!!!!!!!!!!". Nel 2011 avrà quindi luogo il declino, in corrispondenza del quale nel grafico potete apprezzare un picco negativo. Esso vuole evidenziare le persone che, non iscritte a Facebook, si creeranno un'utenza momentaneamente, per disiscriversi solo 2 minuti dopo perchè DISiscriversi da Facebook sarà diventato di moda in quel periodo. Nel 2012 la situazione poi si stabilizzerà, Facebook tornerà a popolarsi di qualche smanettone informatico, che fatta piazza pulita della massa potrà tornare nel suo vecchio regno indisturbato. Non si esclude che dopo qualche anno il ciclo possa ricominciare, magari per la nascita di un altro social network, in cui sia possibile vedere i propri amici 24 ore su 24 dalla webcam che avranno incorporata nella patta dei jeans... uhm... credo dovrei brevettarlo!

Nel frattempo propongo che lo Stato, una volta risolti i pressanti problemi della crisi con le leggi su intercettazioni e giustizia (atte a risolvere la crisi, eh! che non si pensi che lo fanno per pararsi il culo loro!!!), si preoccupi della salute mentale del cittadino e apponga i necessari avvertimenti affichè esso sia tutelato dal pericolo costituito da Facebook.



Ah, vorrei aggiungere solo una cosa: a tutti quelli che su Facebook continuano ad inoltrare quel messaggio in cui il fondatore di Facebook affermerebbe di volere che tu inoltri a tua volta quel messaggio per verificare la tua effettiva attività su Facebook, altrimenti verrai cancellato... ecco, a tutti voi, vorrei dire solo una cosa: COGLIONI!!! Cristo, ma la testa l'avete chiusa nell'armadio per proteggerla dalle intemperie, e ve la stanno rosicchiando le tarme?! Ragionate 2 nanosecondi, e rendetevi conto che se veramente il grande capo fondatore di Facebook volesse verificare la vostra attività, avrebbe mille modi diversi per farlo contattandovi DIRETTAMENTE, e non facendovi inoltrare i messaggi catenazza dagli amici. La scarsa capacità di senso critico di quelli che inoltrano sti cacchio di messaggi è la stessa che fa si che mezza Italia sia riuscita a rieleggere per l'ennesima volta a capo del governo uno che non fa altro che farsi i cazzi suoi da quando ha imparato a camminare. SVEGLIAAAA!!!!! SENSO CRITICOOOO!!!! (e scusate se finisco sempre col buttarla sulla politica :P)